Luciano Ligabue – Made in Italy Tour

Abbiamo assistito all concerto di Luciano Ligabue del 4 settembre all’RDS Stadium di Rimini, da dove è ripartito il tour interrotto a causa dei problemi alle corde vocali.

di Giancarlo Messina

Il tour, taglia palasport, è ripartito il 4 settembre dall’RDS Stadium di Rimini, davanti ad un pubblico di circa 6000 spettatori entusiasti e coinvolti.

Prodotta da Riserva Rossa e da F&P Group, la tournée Made in Italy ha ancora davanti a sé un calendario molto fitto, con una quindicina di date, fra cui molte doppie, compreso il Mediolanumforum di Assago, e ben cinque al Palalottomatica di Roma.

La scaletta prevede brani del nuovo album e i classici del repertorio, ma anche alcune anticipazioni del nuovo e omonimo film con Stefano Accorsi, a breve nelle sale: un buon modo per fare promozione al film fra i seguaci del cantante emiliano.

Il palco, affidato a La Diligenza, riprende in piccolo il concept degli ultimi grandi live, quindi con un mega schermo video concavo a fare da fondale, ma scalato per le dimensioni dei palasport nostrani.

Il disegno luci è molto robusto, pur nella semplicità di tre americane, cosa piuttosto pratica quanto efficace. Il lighting designer Jò Campana fa come sempre un ottimo lavoro, molto “rock” e soprattutto sempre sul mood dei pezzi: chase a parte, tutto il lavoro è fatto in manuale e si nota decisamente la perfetta conoscenza dei brani e la capacità di aggiungere valore emotivo alle loro atmosfere. Bel lavoro anche sui contributi video e in regia live, fondamentali, perché alla fine si tratta comunque di un video-show.

La diffusione audio è affidata al sistema RCF TTL55-A, acquistato illo tempore da Claudio Maioli, patròn di Riserva Rossa, ed ovviamente utilizzato per tutti i live di Ligabue. Il sound engineer Alberto “Mente” Butturini ormai lo conosce molto bene, avendolo usato anche per eventi di enormi dimensioni, come a Campovolo e a Monza. Infatti la qualità dell’audio è molto buona, anche perché i musicisti sul palco sanno certo il fatto loro, cosa che è sempre fondamentale. Piccoli inevitabili peggioramenti si notano quando la dinamica aumenta, forse un po’ troppo, e il riverbero del palazzetto rispedisce al mittente troppe frequenze, soprattutto nel range delle chitarre. Ma parliamo di dettagli, perché la diffusione è del tutto solida, con la voce di Luciano che sembra essersi completamente ripresa e senza alcun segno di sofferenza.

Insomma lo show scorre fluido, con grande coinvolgimento del pubblico, fra cui i moltissimi che hanno preferito aspettare il loro beniamino piuttosto che farsi rimborsare il biglietto: non se ne saranno certo pentiti.

Franco ComanducciFranco Comanducci - Direttore di produzione

“Ho curato ed allestito il progetto che ha esordito in febbraio – spiega Franco – ma che purtroppo è stato interrotto a marzo per un problema alle corde vocali di Luciano. L’interruzione è stato un problema non indifferente, perché chiaramente non potevamo tenere tutti fermi, ed abbiamo dovuto trovare degli accordi con professionisti e aziende in vista della ripresa del tour. Con un altro cliente sarebbe stata una situazione molto difficile da gestire, mentre mi sono reso ulteriormente conto di quanta credibilità abbia Luciano nel nostro settore, grazie alla sua serietà ed affidabilità.

“Questa produzione nasce addirittura nell’estate scorsa, mentre preparavamo l’evento di Monza: Luciano ci ha comunicato che avremmo fatto il tour nel palasport, così, dopo l’evento, gli ho portato alcune proposte e lui ha scelto questa, poi messa in opera.

“Il tour adesso è piuttosto impegnativo, bisognerà viaggiare veloci, ma siamo preparati per farlo.

“Il team è quasi sempre lo stesso – continua Franco – perché io credo che per cambiare un professionista o un’azienda debba esserci un motivo valido. Quindi troviamo STS per il video, Agorà per luci e audio insieme a Belli e Pettinati e RCF; La Diligenza cura le strutture.

“I video sono stati affidati per la parte creativa a Roberto Costantino e a Marino Cecada, il quale affianca anche Riccardo Guernieri alla regia live.

“Lo schermo è particolare e questa volta possiamo dire di essere arrivati prima degli U2 i quali, molto più in grande, hanno praticamente fatto una cosa simile! Alla fine questo progetto era congeniale alle idee di Luciano, che voleva un palco sobrio ed essenziale, pur nella sua particolarità.

“La produzione è molto snella: entriamo alle 8:00 ed alle 15:00 siamo pronti; per le 2:30 siamo tutti via ed i nostri nove camion sono già in viaggio.

“In produzione – conclude Franco – la mia squadra è composta da Marzia Cravini, Simone “Ciccio” Antoniucci, Francesco Acciari, oltre ad alcuni professionisti che lavorano per F&P, capitanati da Orazio Caratozzolo”.

Jò CampanaJò Campana – Lighting designer

“Seguendo il concept degli ultimi anni – ci dice Jò – abbiamo voluto riprendere la presenza del grande schermo, come un grande ciclorama curvato, con l’aggiunta delle propaggini stondate sui lati, così da poterlo sezionare in più parti ed evitare gli schermi di servizio ai lati.

“Dal punto di vista strutturale non c’è niente che cattura l’occhio, ho solo tre americane standard, anche se sono piene di luci; con quella frontale e con la seconda abbiamo ripreso la forma curva del palco, mentre con la terza seguiamo la calandratura del video.

“Il palco non è molto profondo – continua Jò – ma siamo riusciti a dargli una buona scalatura e quando si accende la scena si riempie molto, anche grazie all’aggiunta delle due classiche ladder laterali con strobo e D.T.S. EVO, ben 70, con cui sviluppo l’effettistica: hanno infatti un grande iride, un ottimo zoom... sono molto veloci e li trovo fra i migliori prodotti dell’ultimo periodo.

“Non amo avere troppe tipologie di fari, così ho cercato di limitare i vari marchi e modelli. Ho i MAC 2000 solo sul frontale, ed una quarantina di VL4000 WashBeam, preferiti allo Spot perché possono svolgere più funzioni. Ho venti Claypaky K20 B•Eye sul floor per i tagli bassi, e a volte per shape ed effettistiche varie. Poi delle Q7 e i classici Atomic.

“Ho anche dei MAC Aura e delle strip LED per il palco B, una trentina di pezzi in tutto, oltre a quattro seguipersona. La console è la grandMA2 Light con full-back-up, a cui ormai mi sono davvero abituato: questa estate ho dovuto usare dei banchi in versione 1 ed è stato davvero difficile tornare indietro!

“Non ho alcuna sincronizzazione con SMPTE – conclude Jò – perché non ne sento la necessità: ho le classiche cue list e gli interventi manuali; d’altra parte gestisco solo le luci e posso dedicarmi ad esse pienamente, quindi non ho particolari esigenze. Conosco molto bene l’artista e le varie dinamiche dei brani e mi piace partecipare in maniera attiva alla serata e dare del mio. Inoltre Luciano cambia scaletta di continuo, quindi bisognerebbe mettere la mani alla programmazione ad ogni serata”.

Riccardo Guernieri - Regia video Live

“Il service video – ci dice Riccardo – è STS Communication. Abbiamo dieci telecamere cablate, di cui tre brandeggiate e due microcamere, mentre le altre cinque sono con operatore: due frontali, due grandangoli ed una a spalla sul palco.

“Seguo i live di Luciano dal 2014 e conservo sempre la stessa impostazione e disposizione delle camere, cosa che mi permette di lavorare con più facilità e qualità. Molte inquadrature vengono proposte sullo schermo in modi diversi: con segnali doppi, o solo con una porzione per fare il full-screen che ha dimensioni particolari, essendo molto largo e poco alto.

“Il nostro live si mixa a volte con delle grafiche, mentre in una canzone abbiamo un sistema che prende sei segnali e li manda su tutta la grandezza dello schermo.

“C’è anche un momento in cui Luciano usa un iPhone per fare delle riprese del pubblico che, tramite wi-fi, sono inviate sugli schermi.

“Per il video – conclude Riccardo – lavoriamo in quattro, più due tecnici per il LED e cinque operatori”.

Daniele FrancesconeDaniele Francescone - Lighting crew chief per Agorà

“Per quanto riguarda i segnali di controllo per le luci – spiega Daniele – abbiamo tre NPU (MA Lighting Network Processing Unit – ndr) per la rete principale: 24 linee con full backup; tutte le macchine sono aggiornate all’ultima versione del software MA2. Il backup della rete è realizzato in ArtNet con degli switch Cisco. Abbiamo tre convertitori ArtNet-DMX per le 24 linee di backup. Inoltre, c’è un backup su rame, fisico, sulle fruste di segnale DMX, commutato con dei rock switch.

“Tutto è montato in rack su un dolly. Abbiamo infatti due dolly: uno di potenza da 120 cm x 240 cm, con due quadri da 400 A, e il dolly di network, sempre 120 cm x 240 cm. Questo comporta una modularità in fase di carico e di scarico, perché comunque questi dolly sul camion occupano uno spazio di 5,76 m2. Tutto il cablaggio del sistema è fatto con un altro dolly da 120 x 240, dove vanno a finire tutte le fruste precablate una volta che si cala il cable bridge. In questo modo riusciamo a ridurre tempi di montaggio e smontaggio. Infatti il load-in si fa in 4,5 ore, mentre per il load-out possono anche bastare un paio d’ore.

“Tutto questo è possibile – dice Daniele – grazie agli spazi che Agorà mette a disposizione a noi tecnici per poter allestire, sperimentare e progettare al meglio ogni tour.

“La crew luci è di sei persone, io mi occupo della logistica di tutto il sistema.

“Abbiamo circa 400 pezzi fra VL4000, EVO, MAC 2000, strobo Atomic 3000, Q7, SixPack, Robin LEDWash 300, K20 B•Eye e qualche MAC Aura.

“Di prodotti relativamente nuovi ci sono gli EVO, sui quali D.T.S è stata di gran supporto. Sono stati modificati nella sezione del prisma e anche nelle molle di richiamo della paletta, per evitare alcuni problemi in fase di riaccensione, e adesso vanno benissimo. Ci sono anche dei miglioramenti software che saranno fatti più avanti per risparmiare tempo”.

“Anche i VL4000 sono abbastanza recenti. Questi sono progettati molto bene, io sono stato uno dei primi operatori della serie 200 e 300 VL, quindi è un marchio che amo da molto tempo; in questi prodotti le ottiche fanno la differenza”.

Alberto ButturiniAlberto Butturini - Sound engineer

“Siamo partiti dal set-up interrotto a Milano – ci racconta Alberto – l’unica modifica c’è stata sul sistema delle tastiere di Luciano Luisi, il produttore artistico, che è stato semplificato. Adesso mi arrivano circa 15 canali di tastiere fra Hammond, pianoforte, Mellotron, Moog... ma abbiamo lasciato a casa il Rhodes e il Wurlitzer che erano davvero troppo delicati per essere portati in tour.

“Altra novità è la sezione fiati, presente nell’ultimo disco ma anche in diversi brani ri-arrangiati ad hoc, un innesto molto bello anche perché si tratta di ottimi musicisti. Su questi strumenti usiamo le clip poste sulla campana con dei DPA: sono tutti strumenti con suoni già molto belli all’origine ed è facile lavorarci.

“Con Luisi – continua Alberto – abbiamo lavorato insieme per la prima parte del tour, adesso con Luciano abbiamo rivisto alcuni piccoli cambiamenti, però devo dire che ormai c’è una bella sinergia e va tutto molto liscio, anche perché Luciano è un artista che conosce bene i problemi del live e sa quando occorre semplificare.

“Durante il mixaggio, oltre alla voce, gli strumenti più seguiti sono le chitarre, perché nei palazzetti si tende molto a perdere l’intelligibilità di alcuni passaggi, quindi occorre conoscere bene i brani e seguirle con attenzione.

“Per quanto riguarda la voce, con Luciano non ho mai avuto problemi, perché lui ha una voce molto completa e ricca su ogni gamma di frequenze, così io adotto solo dei piccoli accorgimenti.

“Lui canta con un DPA d:facto II – spiega Alberto – al momento a mio parere il microfono più performante per il live, che io ho cominciato ad usare con Baglioni tanti anni fa; lo trovo molto valido soprattutto in ambienti rumorosi: anche quando Luciano canta in passerella, davanti alle casse, non abbiamo mai avuto problemi di inneschi.

“La capsula DPA è inserita in un trasmettitore RF 5200 Sennheiser, poi il ricevitore è connesso ai pre della console SSL, usata anche sul palco. Io non ho nemmeno una outboard, ho solo il mixer appoggiato su un baule. Infatti sulla voce di Luciano uso un piccolo compressore in ingresso, giusto per ripulirla di eventuali picchi, una cosa molto leggera, poi il segnale va in un EQ dinamico a quattro bande e da lì ad un compressore multibanda, sempre SSL. Le dinamiche interne sono bellissime, compreso il Transient che uso sui tom e gli emulatori di ampli per il basso, con zero problemi di latenza. Con SSL non ho mai usato niente di esterno, perché ha tutto di alta qualità... si potrebbero eventualmente usare dei riverberi esterni, ma in un tour nei palasport ci sono già cinque secondi di riverbero dovuti all’ambiente, semmai servirebbe un “de-reverberator”, quindi non trovo molto sensato prendere addirittura delle macchine esterne. Altra cosa se fossimo in teatro o all’aperto. Ovviamente le registrazioni che poi do ai musicisti sono sempre un po’ dry, ma d’altra parte io devo mixare per la sala e non per la registrazione: questo è un discorso vecchio, bisogna saper spiegare bene come stanno le cose ed acquisire la fiducia necessaria, ovviamente sempre supportata dai fatti e dai risultati.

“Con l’impianto RCF mi trovo bene anche nei palasport – dice Alberto – e con i nuovi filtri FIR è ulteriormente migliorato: mi piace lavorare con lo staff RCF, sono molto seri e disponibili.

“Una particolarità del mio mixaggio, se vogliamo trovarne una, è data dai bus-compressor sulla batteria: uno stem di batteria, senza cassa, entra in un bus-compressor SSL, emulazione dell’analogico delle console da studio, per dare quel suono molto incollato, e molto americano, che permette quasi di lavorare in modalità di compressione parallela, cioè decidere dal plug-in quanta compressione mettere, invece di sdoppiare i canali e poi fare il balance fra stem compresso e naturale.

“Sì, mi trovo molto bene con la SSL; la differenza non è nel software, che occorre solamente imparare ad utilizzare, ma nel suono, molto adatto a concerti come questo; ciò non toglie che quando devo fare dei lavori molto impegnativi, come il routing di tanti canali e console, preferisco ancora la DiGiCo SD7; quando riusciremo a sentire i nuovi pre a 32 bit DiGiCo magari qualcosa potrebbe succedere. D’altra parte i banchi di fascia alta stanno andando avanti: c’è il nuovo Yamaha, Cadac ha una console bellissima... insomma ci sono tante alternative di alta qualità, ognuno sceglie quella che gli piace di più... ma per fortuna, al contrario che a una moglie, a una console puoi non giurare fedeltà!”.

Emanuele MorliniEmanuele Morlini – PA engineer

“Qui a Rimini – ci spiega Emanuele – abbiamo montato tutto quanto disponibile, forse anche troppo per questa venue, ma essendo la prima data dopo lo stop volevamo provare tutto il sistema, compresi i cablaggi.

“Una novità è l’aggiornamento della caratteristica timbrica dell’impianto, con l’introduzione del nuovo firmware RCF che implementa i filtri FIR; grazie a questo, soprattutto in gamma medio-alta, il sistema è ancora più coerente, naturale e brillante.

“Altra novità – continua Emanuele – è il sistema di distribuzione del segnale che adesso avviene tutto in digitale: Alberto esce dalla console FoH con un segnale AES L+R, entra nel mio sistema di distribuzione basato sui processori RCF DX 1616 e, senza conversioni, viene distribuito via Dante; esistono anche un anello di backup digitale in CAT5 e un ulteriore backup in analogico, con un LK25 per la distribuzione, per accedere al quale è sufficiente togliere i mute.

“La cosa bella e sorprendente è che in qualsiasi punto della sala si misuri non c’è mai un fuorifase: infatti, grazie ai filtri FIR, l’impianto arriva sempre dritto come un righello. Questo mi consente di lavorare come system engineer in maniera estremamente mirata e capillare, ed anche timbricamente il sistema è migliorato ulteriormente.

“Io adopero un tablet collegato al mio sistema wi-fi – continua Emanuele – mi siedo all’ultima fila, richiamo l’ultima cassa e posso fare le correzioni che ritengo più opportune in real time.

“Il main sospeso è composto da 18 TTL55-A per lato, altre 16 per lato come side, nove sub TTL36-AS, coi doppi 18”, che sono la quarta via dell’impianto, per cui suonano dai 60 Hz fino a 100/110 Hz; la quinta via invece è creata con i 30 sub a pavimento TTS56-A, coi doppi 21”, divisi in 10 gruppi da tre in configurazione cardioide, tagliati per suonare sotto i 60 Hz. Poi abbiamo le TTL33-A, tre casse usate come front-fill per lato e nove come extra-side, qui non montate perché superflue”.

 Stevan Martinovic - Monitor engineer

“Abbiamo avuto un po’ da fare con le frequenze – ci dice Stevan – ne ho 26 fra microfoni e IEM, e in Italia, rispetto al resto d’Europa, sono difficili da piazzare, perché da noi l’etere è particolarmente affollato.

“Inoltre, probabilmente fra un paio d’anni, ci toglieranno altro range per fare posto al G5 che lavorerà fino a 700 MHz, quindi peggio del G4 che già ci aveva tolto fino a 790 MHz.

Coi dispositivi digitali forse sarà meglio, ma stiamo parlando di un blocco di otto canali, da usare anche dove ne servirebbero due o tre. Occorrerà pianificare tutto già in magazzino, per ciascun lavoro.

“Io poi faccio una scansione sul posto – continua Stevan – e cerco di trovare una soluzione, anche usando vari programmi come Wireless Workbench di Shure o il più vecchio ma da me molto amato TurboRF; il programma di calcolo sulle intermodulazioni comunque serve, anche se poi su piazza bisogna sempre testare tutto. Alla fine un paio d’ore di lavoro per il set-up delle frequenze ci vuole tutto.

“Le console di sala e di palco sono entrambe SSL L500, ne siamo contentissimi; anche io uso tutto interno, come Alberto in FoH, ho solo due reverberi esterni PCM91 per la voce e per la batteria. Gestisco in tutto circa quattordici linee di monitoraggio che è praticamente tutto in cuffia, infatti il palco è piuttosto silenzioso; ci sono dei wedge ma sono di riserva: quattro per la voce, con un mix stereo di voce e un mix stereo di band, ma appunto sono spenti, solo di riserva. Il batterista ha un sub Montarbo (almeno fino a stasera, perché non sembrava in ottima salute, dico il sub!) ed un mixer Mackie in cui mando la sua batteria separata oltre a un mix di band, sequenze e click; anche il tastierista ha un mixerino, mentre tutti gli altri sono in IEM. Liga ha il d:facto con trasmettitore Sennheiser 5200 e ricevitore 3732, mentre gli IEM sono vari: ew300 G3, SR2050; per la distribuzione uso un GX8 Professional Wireless, quello blu, che credo sia l’unico in Italia, e un AC3200. Le cuffiette sono un... ritorno agli anni Ottanta: abbiamo le Shure E3, SE215 e 315, tranne Luisi che ha le cuffiette custom. Luciano usa le E3, così come il batterista e il bassista: ho provato a proporre un’alternativa, perché sono modelli fuori produzione e si rischia alla lunga di non averne più di riserva, perché tour dopo tour li usiamo dal 2008! Comunque non posso biasimarli troppo, perché anche io preferisco ancora i monodrive!

“Gli ampli delle chitarre sono sul palco – dice Stevan – ma al giusto volume non disturbano. Abbiamo usato per riprenderli gli AT 4050 e il classico SM57, una nuova accoppiata: ci piace sperimentare un po’ e questa è una combinazione piuttosto interessante.

“I backliner sono Salvo Fauci, il personal di Luciano, Gerardo Tassi (basso e chitarra di Fede), Alessandro Fabbri (batteria e chitarra di Max), Federico Galazzo come operatore Pro Tools che fa anche da assistente a Luisi.

“Nel suo ascolto, Luciano vuole sentire un mix totale, con un certo gap di voce e, su alcune parti, i suoi riferimenti, come il click. Molti artisti con cui lavoro richiedono come lui un “totalone” ben mixato con la voce un po’ in evidenza, mentre altri a volte hanno richieste più... folcloristiche!”.

Personale e aziende

Il gruppo  
Batteria Michael Urbano
Chitarre Fede Poggipollini
Chitarre Max Cottafavi
Basso Davide Pezzin
Tastiere Luciano Luisi
Tromba e flicorno Massimo Greco
Sax tenore Emiliano Vernizzi
Sax baritono Corrado Terzi
Management Riservarossa s.r.l.
  Claudio Maioli
Assistente Maria Grazia Falcaro
Staff Artista  
Comunicazione online Marco Ligabue
Redazione Pietro Casarini
Documentazione fotografica Jarno Iotti
Assistenza Artista Luca Guerra
  Elisa Boltraffio
Prompter Umberto Zini
Band Assistant Paolo Salandini
  Angelo Caselli
Stylist Lucia Chiappini
Assistenza Management e sponsor Daniela Bellesia
Prodotto da F&P Group srl e Riservarossa srl
  Ferdinando Salzano e Claudio Maioli
Progetto scenico Auriga srl
  Franco Comanducci
Light designer/ programmer/ operator Jò Campana
Direttore di produzione Franco Comanducci
Regia Live Riccardo Guernieri
  Marino Cecada
Renderizzazione e contributi video Robby Costantino
Contributi video Marino Cecada
Tour Coordinator Marzia Cravini
Produzione Simone Antoniucci
  Francesco Acciari
Ingegnere audio FOH Alberto Butturini
Ingegnere monitor Stevan Martinovic
Direttore dei lavori Icaro Daniele
Allestimento camerini Claudia Campagna
F&P Group srl   
Amministratore delegato Ferdinando Salzano
Resp. concerti per Italia ed Estero  Ivana Coluccia
Resp. div. produzione / prod. esecutivo Orazio Caratozzolo
Ticketing manager  Riccardo Brambilla
Ticket office Executive  Giulia De Brasi
Ticket office Executive  Lisa Domenichini
Ufficio Promozione Francesco Colombo
Coord. e assist. al prod. Esecutivo Cristina Bondi
Site coord./iter burocratico/certificati Paolo Vettorello
Site coordinator  Gianluca Fiore
Coordinamento sicurezza cantieri Giovanni Schembari
Coordinatore sicurezza DL 81.08 Paolo Cappellini
Servizio di controllo PRY srl
  Antonio Guglielmo
  Tommaso Galli
Com. online/canali artista/fan club Eventidigitali srl
Capoprogetto G.B. Tondo
Redazione e Coordinamento Elena Sassi
Palcoscenico La Diligenza Srl
Responsabile Utte Balestro
  Federico Frezzati
  David Giannoni
  Francesco Asimi
  Marco Barracu
Audio e luci Agorà srl
Responsabile Wolfango De Amicis
Lighting crew chief and setup coordinator Daniele Francescone
Dimmer chief Livio lo Faro
Lighting riggers Simone Bugatti
Moving head maintenance Michele Donninelli
Network Manager Vittorio Graziosi
Cables Manager  Damiano Gasparini
Responsabile PA FoH Stefano Guidoni
Stage manager/backline Salvatore Fauci
Tecnici palco/backliner Gherardo Tassi
  Alessandro Fabbri
Progetto e coordinamento Belli & Pettinati srl
Responsabile Willy Gubellini
FoH System Engineer Emanuele Morlini
Tecnico delay Eugenio Giuffrida
Tecnico palco/backliner Federico Galazzo
Video e riprese live STS Communication srl
Responsabile commerciale Alberto Azzola
Tecnico LED, responsabile Mirko Lenaz
Responsabile regia video/ operatore CCU Max Giovine
Tecnico LED e gestione Software Giorgio Bruzzese
Tecnico LED/Cameraman ottica lunga Luca Cerrato
Tecnico LED/Cameraman ottica lunga Pasqualino Fasanella
Tecnico LED/operatore Robocam Daniele D’Onofrio
Operatore D3 Andrea Russo
Cameraman a spalla sotto palco Gianni Gaudenzi
Cameraman a spalla sul palco Giosaf Quattrocchi
Cameraman fronte Palco Enrico Levi
Cameraman ottica lunga Pierpaolo Castagnedi
Rigging  
Head Rigger Mauro Marri
  Francesco Rompato
Gruppi Elettrogeni Cme Srl
  Massimo Mauriello
Catering Maccaroni Bros srl
  Barbara Alfieri
  Fabrizio Palazzo
Trasporti G.M. Gamund
Responsabile Gianni Barboni
  Massimo Montagnoli
  Gerardo Tecce
  Donato Palangio
  Gian Marco Folin
  Raul Roatis
  Radisavljevic Slavisa
  Arcangelo Storti
  Vidoje Raonic
Merchandising  Maxdevil
  2Effe srl
Responsabile Massimo Faietti
  Alice Faietti
  Grazia Ricco’Makatora
  Maurizio Galanti
  Marco Bellei
  Valentina Crema
  Nicola Burani
  Leila Cilloni
  Emanuela Coli
  Daniela Bianchi

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