Il Mondo di Leonardo

Mostra interattiva.

di Giulia Morelli leonardo

Di personalità geniali, la nostra storia ne ha conosciute tante. Ognuna delle quali ha raggiunto le vette inesplorate nei rispettivi ambiti di studio o artistici a cui si è applicata, ma per Leonardo da Vinci le cose sono un po’ diverse, poiché sarebbe difficile stabilire in quale disciplina – tra pittura, architettura, ingegneristica, meccanica, anatomia, musica o trattatistica – egli diede i suoi frutti più importanti, tangibili o rimasti sulla carta. Una tale versatilità di interessi attrae da sempre la curiosità dei “profani” allo stesso modo in cui scoraggia gli esperti che desiderano tentare un approccio orizzontale al suo studio. Ma non ha scoraggiato l’ensemble di Leonardo 3, il gruppo di giovani ricercatori con sede a Milano (ma conosciuto ormai in tutto il mondo) che, senza lasciarsi spaventare dall’intricata mole di disegni e lavori incompiuti, contraddittori, o sparsi in pagine di diversi codici, ha deciso di affrontare la complessità dei manoscritti in modo trasversale e di portare a compimento i più svariati progetti concepiti dal genio con l’ausilio di innovative tecniche di computer-grafica e di simulazione informatica.

Osservare e analizzare i manoscritti e l’idea in essi contenuta è un’operazione lunga e “faticosa” che richiede, il più delle volte, lo studio di più fonti al fine di individuare le eventuali parti mancanti su fogli o codici molto distanti da quello di partenza; tante altre investe, invece, quella ricerca del particolare assente che offre una svolta alla chiave interpretativa del progetto.

Tale lavoro si prefigge l’obiettivo di approdare ad interpretazioni inedite di macchine per lo più sconosciute e ad approfondimenti di macchine già note, ma anche di conciliare la ricerca con la divulgazione storico-scientifica utilizzando strumenti moderni e modi “divertenti” di studiare ed analizzare la storia.

Da questi propositi nasce la serie di mostre pensate da Leonardo 3 allo scopo di coinvolgere il grande pubblico sul doppio fronte della realizzazione concreta di modelli fino ad oggi esistenti solo su carta e del supporto multimediale che permette la ricostruzione virtuale di ambienti, oggetti, strumenti e laboratori nei quali sono state concepite e sviluppate alcune delle idee più importanti per la storia della tecnologia.

Alcune mostre targate Leonardo3 hanno già fatto il giro del mondo -Toronto, Ontario, Philadelphia, New York, Doha in Quatar, Città del Messico, San Paolo, Tokyo e, su suolo nazionale, Vigevano, Livorno, Torino, Milano, Firenze, Arezzo, Trento e San Marino - mentre altre, ancora in cantiere, attraverseranno nuovamente l’oceano sotto la spinta di un grande successo di pubblico e della notorietà di un marchio ormai globalmente diffuso. E noi, profani e, dunque, incuriositi siamo andati proprio a San Marino per la mostra intitolata “Il mondo di Leonardo”, tenutasi dal 15 novembre 2013 al 16 marzo 2014 in quattro diverse sedi del centro storico.

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Giunti alla sede principale dell’evento, quella del Centro congressi Kursaal che ospita anche la biglietteria, saliamo le scale dell’elegante ma sobrio edificio e cominciamo ad immergerci nelle atmosfere rinascimentali grazie ai pannelli semi-trasparenti fissati ad ogni vetrata della scalinata e, soprattutto, grazie ai suggestivi pannelli retro-illuminati che riproducono le stanze del laboratorio/atelier di Leonardo da Vinci con uno spettacolare effetto di profondità spaziale. Giunti al secondo piano del palazzo, quello ospitante il cuore della mostra, accolti da una luce calda e soffusa, ammiriamo diverse riproduzioni dei marchingegni leonardeschi come, ad esempio, il leone meccanico, la macchina del tempo o la città ideale e, grazie al supporto di diverse postazioni multimediali, osserviamo le pagine dei più noti manoscritti aprirsi letteralmente a “pop-up” e prendere vita nelle tre dimensioni.

Si tratta di innovative tecnologie multimediali, sviluppate all’interno degli studi di L3, attraverso le quali il pubblico ha la possibilità di accedere ad un vero e proprio museo virtuale ed interagire con macchine e strumenti funzionanti, avendo, così, l’occasione di entrare in contatto con i problemi tecnici e le conseguenti soluzioni che caratterizzavano la tecnologia rinascimentale.

Ci soffermiamo un momento “in più” nella zona dedicata alle macchine per il volo - da sempre uno degli aspetti più intriganti dell’immaginario inerente a questo grande inventore - e giungiamo, infine, nella zona sud della mostra, dedicata al restauro digitale dell’Ultima Cena, riprodotta in scala 1:1 sulla parete. In prossimità della parete troviamo pannelli e altre postazioni multimediali che ci consentono di ripercorrere le fasi del restauro digitale e che ci svelano interessanti segreti nascosti dietro l’enigmatica rappresentazione. Ma, se parliamo di dipinti enigmatici, non possiamo non citare la “star” per eccellenza dei dipinti: la Gioconda, anch’essa riprodotta digitalmente e corredata di una postazione grazie alla quale lo spettatore, da passivo fruitore dell’opera, ha la possibilità di conoscere curiosità e segreti legati a dettagli che rimangono invisibili agli occhi dei più. Tornando indietro, ci soffermiamo con maggiore attenzione nell’ambiente antecedente la mostra vera e propria, in cui diverse postazioni ci invitano a cimentarci in giochi, prove d’abilità e di costruzione meccanica in pieno stile leonardesco.

Ma noi, affetti come al solito dal virus della tecnologia, abbiamo voluto sapere di più sugli allestimenti illuminotecnici, in grado di creare un ambiente allo stesso tempo soffuso e attento all’illuminazione di ogni particolare delle opere esposte, e sugli allestimenti scenografici nei quali ci imbattiamo nuovamente riscendendo le scale. Tutta la parte tecnica e scenografica è stata curata dalla Planet Service, la quale, sempre sotto la regia di Leonardo 3, ha realizzato l’allestimento scenografico e illuminotecnico della mostra. A partire dall’esterno dell’edificio, le grafiche, allestite su buona parte delle vetrate e che riportano disegni e progetti di Leonardo, preparano lo spettatore ad immergersi nella dimensione della mostra. All’interno troviamo di nuovo grafiche retroilluminate che, con l’effetto 3D, danno proprio l’impressione di attraversare ambienti vissuti da Leonardo in persona. L’illuminazione delle opere è affidata ad una serie di sagomatori fissati a dei tralicci a soffitto i quali, pur lasciando tutto lo spazio circostante in una magica penombra, esaltano fino all’ultimo dettaglio le opere esposte.

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