Detto Ferrante Anguissola

Non è nostro costume parlare di personaggi sotto il profilo artistico, ma questa volta facciamo un’eccezione...

Detto Ferrante Anguissola

Parliamo dell’artista Ferrante Anguissola d’Altoè, conosciuto diversi anni fa frequentando la Exhibo. A prima vista persona distinta e molto seria nel suo ruolo di presidente della Exhibo, conoscendolo un po’ meglio, però, si possono notare i primi segni del suo carattere allegro, dopodiché – se nasce una vera sintonia – si ha la fortuna che racconti anche un po’ della sua vita.

Nasce da una famiglia di musicisti di Cremona, famiglia che tramanda già il gene artistico. Nell’albero genealogico della famiglia Anguissola, risalendo al sedicesimo secolo, compare  Sofonisba, che viene ricordata ancora oggi per la qualità dei suoi quadri, ma anche come cantante di un certo livello. Ferrante ci racconta che, nella sua infanzia, al mattino la sveglia veniva data dal nonno al piano e dalla mamma che faceva delle scale musicali per scaldare la voce. In casa Anguissola la musica era la colonna sonora della giornata: qualcuno che cantava o che suonava c’era sempre, con una certa propensione per Chopin.

La sua è una vita che potrebbe sembrare patinata, con un futuro già scritto, ma che prende, invece, una una piega inaspettata, diciamo rock’n’roll quando, a 19 anni, grazie alla conoscenza di diverse lingue straniere e alla voglia di conoscere il mondo, Ferrante inizia a viaggiare con la sua chitarra in autostop per tutta Europa. Tocca Zurigo, Stoccolma, Amburgo, Copenaghen e altre città, fino ad intraprendere la carriera di cantastorie nella postbellica Londra, dove intrattiene il pubblico con canzoni prevalentemente in napoletano e in francese. Torna in Italia, si laurea a Bologna in chimica industriale e, dopo qualche anno, decide di trasferirsi a Milano e di mettere su famiglia. A ventisette anni fonda Exhibo, che rappresenta aziende straniere di prodotti elettronici in Italia, tra le quali emerge Sennheiser Electronic GMBH. Inizia a collaborare con la RAI ai primi Festival di Sanremo. Ma non solo: aiuta l’aeroporto di Linate a collegare gli aerei in arrivo. Arriva poi il momento delle radio private, prima, e delle TV poi, varie emittenti a cui fornisce microfoni, cavi, antenne, mixer e molto altro, oltre a preziosi suggerimenti tecnici. Ma per chi conosce Exhibo queste sono storie risapute. Dopo più di cinquant’anni dalla fondazione di Exhibo, Ferrante cede le sue azioni e, da quel momento, decide di concentrarsi sulla musica. In questo ultimo decennio pubblica con il suo nome d’arte Detto Ferrante Anguissola il nuovo album A Occhi Aperti, incentrato su tematiche sociali, mentre a pochi giorni dal suo novantesimo compleanno si fa un regalo pubblicando il nuovo album E la voce va.

I testi e la musica dei suoi dischi sono tutta farina del suo sacco, la sua vena artistica è stata influenzata da qualcuno o da qualcosa?
Come raccontato, sono nato e cresciuto in una famiglia di musicisti e qualcosa naturalmente mi è rimasto. Diciamo che sono rimasto legato al genere del cantautorato italiano della mia gioventù, ma con una predilezione per Bob Dylan. Devo inoltre ringraziare il mio lavoro per merito del quale ho avuto la possibilità di girare la costa californiana, territorio che, oltre ad essere meraviglioso, ha una storia musicale dalla cui si fa fatica a non essere influenzati. 

Dove avete registrato il disco e quanto tempo avete impiegato?
Per registrare e mixare questo ultimo disco ho utilizzato il famoso studio di registrazione Novenove Studio Milano, in zona San Siro. Per la pre produzione e la registrazione in studio abbiamo impiegato circa due mesi. Finito di registrare, poi, mi sono anche divertito stando a fianco del fonico a fare il mixaggio finale, passione che mi è rimasta dai tanti anni trascorsi alla Exhibo. 

Sicuramente non sono la persona più adatta per giudicare artisticamente questo lavoro, posso solo esprimere la sensazione positiva che mi è rimasta ascoltandolo. Detto Ferrante forse ha voluto raccontare le varie storie della sua vita attingendo al linguaggio simbolico della natura. Mi ha fatto ritornare indietro con la memoria, quando d’estate attorno ad un falò sulla spiaggia cantavamo De Andre, Bertoli e Battisti.


  • Registrato presso Novenove Studio Milano       
  • Mix e mastering: Simone Tornaquindici
  • Voce,testi e musica: dettoferranteanguissola
  • Arrangiamenti:Alessandro Boriani
  • Batteria e Percussioni: Giovanni Cattaneo
  • Pianoforte e programmazione: Alessandro Boriani
  • Pianoforte “Chissà”: dettoferranteanguissola
  • Chitarra:Andrea Santoro
  • Basso:Davide Bosio
  • Archi:Quartetto Mediterraneo
  • Produzione artistica: Alessandro Boriani
  • Grafiche e stampa: Digital Media Services
  • Ritratto fotografico: Alessandro Boriani
  • Etichetta:Terzo Millennio Records, Milano
  • Distribuzione:Divinazione, Milano